Dando seguito ad un primo studio di Febbraio 2024, l’EPO pubblica un secondo studio sulle tecnologie per la lotta al cancro, realizzato in collaborazione con diversi uffici brevetti nazionali, tra cui l’UIBM. Lo studio dal titolo ‘New frontiers in oncology: an evolving innovation ecosystem” offre un’analisi approfondita degli ambiti tecnologici in più rapida crescita. In particolare, lo studio si concentra sulle innovazioni proposte da startup, università, ospedali, organismi di ricerca, evidenziando anche le differenze tra le innovazioni provenienti dagli Stati Uniti e dall’Europa.

Nel confronto tra stati membri EPO e Stati Uniti, le startup con almeno una famiglia brevettuale riferita all’ambito dell’oncologia risultano quasi 1.500 con sede presso uno dei 39 stati membri dell’EPO e 1.325 quelle con sede negli US. Tra i paesi membri dell’EPO, l’Italia vanta la percentuale più alta di startup nelle fasi iniziali (oltre il 46% delle startup in fase di seed) e arriva al sesto posto per numero di startup, con 80, dopo Gran Bretagna (al 1° posto con 290, Francia al 2° posto con 246 e Germania al 3° con 208).

Accanto al report, l’EPO ha pubblicato anche una technology platform Technologies combatting cancer, che rimanda ad un insieme di ricerche precostituite lanciate su Espacenet e suddivise per sotto tematiche.

La banca dati delle startup Deep Tech finder’ mantenuta dall’Osservatorio dell’EPO è stata arricchita con le startup identificate tramite lo studio, nell’intento di favorire la diffusione della conoscenza generata ed agevolare l’identificazione delle startup operanti nel settore.

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